Decreto Sicurezza 2025: ecco tutte le novità e il testo pubblicato in GU
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'11.04.2025 e già in vigore il nuovo Decreto Sicurezza (D.L. n. 48/2025), un provvedimento ampio che interviene su vari fronti: contrasto al terrorismo, tutela delle forze dell’ordine, sicurezza urbana, lotta alla criminalità organizzata e gestione dell’ordine pubblico.
Vediamo i principali contenuti.
Più strumenti contro terrorismo e criminalità organizzata
Il decreto introduce nuove fattispecie di reato, come la detenzione di materiale con finalità di terrorismo, punita con la reclusione da 2 a 6 anni, e la diffusione online di istruzioni per compiere atti violenti o sabotaggi (art. 270-quinquies.3 c.p.). Rafforzati anche i controlli sui noleggi auto, che dovranno essere segnalati anche per i reati di mafia e criminalità organizzata.
Novità in materia antimafia
Cambia la disciplina della documentazione antimafia: il prefetto potrà, in casi eccezionali, escludere temporaneamente alcune decadenze per evitare che un imprenditore individuale perda ogni mezzo di sostentamento. Le modifiche si estendono anche alla gestione e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati, per garantire maggiore efficienza e trasparenza.
Sostegno rafforzato alle vittime di usura: nasce la figura dell’esperto
L’art. 33 del Decreto Sicurezza 2025 prevede che gli operatori economici vittime del reato di usura, beneficiari dei mutui erogati ai sensi dell’art. 14 della legge 108/1996, siano affiancati da un esperto incaricato di assisterli nel percorso di rilancio economico e reinserimento nel circuito legale.
Per approfondire leggi l'articolo Vittime di usura: mutui con il controllo di esperti
Occupazioni abusive: pene più severe e sgomberi immediati
Nasce il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui (art. 634-bis c.p.), punito con fino a 7 anni di reclusione. Prevista la possibilità per la polizia giudiziaria di disporre il rilascio immediato dell’immobile occupato, anche senza mandato del giudice, in caso di occupazioni illegittime.
Più tutele per forze dell’ordine e personale di sicurezza
Viene rafforzata la tutela penale per le forze di polizia: aumentano le pene per lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, con aggravanti specifiche. Gli operatori potranno essere dotati di bodycam, con un investimento statale da oltre 20 milioni nel triennio. Introdotto anche un sostegno economico per le spese legali fino a 10.000 euro per agenti coinvolti in procedimenti giudiziari relativi al servizio.
Proteste e manifestazioni
Rivolte negli istituti penitenziari e nei centri per migranti
Nuovo reato di “rivolta” in carcere (art. 415-bis c.p.) e nei centri di trattenimento per migranti (art. 14, co. 7.1 del T.U. immigrazione):
- Reclusione da 1 a 5 anni (carcere) o 1 a 4 anni (Cpr) per chi partecipa con violenza, minaccia o resistenza all’autorità.
- Fino a 18 anni di reclusione se la rivolta provoca morte o lesioni gravi.
- Pene più alte per chi organizza o guida la rivolta.
- È punita anche la resistenza passiva se impedisce l’azione degli agenti.
Proteste su strada e blocchi ferroviari
L’art. 14 del decreto trasforma in reato (prima era solo un illecito amministrativo) l’impedimento alla libera circolazione su strada o ferrovia:
- Reclusione fino a 1 mese o multa fino a 300 euro.
- Se il blocco è organizzato da più persone riunite: reclusione da 6 mesi a 2 anni.
Lotta all’accattonaggio e alla truffa
Si inaspriscono le pene per chi impiega minori nell’accattonaggio (fino a 5 anni di reclusione) e per le truffe commesse in aree pubbliche o su mezzi di trasporto. La truffa con l’aggravante dell’abuso di minorata difesa sarà ora punibile con arresto in flagranza.
Stretta sulla cannabis light
Novità anche sul fronte della cannabis: vietata la vendita e il consumo di infiorescenze, anche se a basso contenuto di THC, salvo specifiche eccezioni per fini professionali o produttivi.
Carcere e tutela dei minori
Modificata la disciplina sulle detenzioni di madri con figli piccoli: la custodia in carcere sarà ammessa solo in istituti con misure attenuate. Previsti anche incentivi all'apprendistato per i detenuti e semplificazioni per l’accesso al lavoro esterno.
Misure per migranti e centri di trattenimento
Pene più severe per chi partecipa a rivolte nei centri di trattenimento per migranti, con reclusione fino a 18 anni nei casi più gravi. Semplificate anche le procedure per costruire nuovi centri.
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