DDL Concorrenza 2025 novità per le società di professionisti
Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il Disegno di Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2025, un provvedimento chiave per garantire l’apertura dei mercati, la trasparenza nella gestione dei servizi pubblici e la protezione dei consumatori. Il testo, previsto dall’art. 47 della legge n. 99/2009, conferma l’impegno dell’Italia nel rispetto degli obiettivi PNRR e delle indicazioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), contribuendo così al rafforzamento delle dinamiche concorrenziali, in linea con quanto già avviato con le precedenti leggi concorrenza del 2022, 2023 e 2024.
Nel dettaglio, il DDL si articola in tre Capi principali:
- servizi pubblici locali e mobilità elettrica;
- trasporto pubblico regionale e aereo; e
- un insieme di misure trasversali.
Tra i temi affrontati spiccano il rafforzamento del controllo sulla gestione dei servizi affidati dagli enti locali, l’introduzione di sanzioni in caso di mancata trasparenza e la promozione di una mobilità elettrica efficiente, contrastando la concentrazione del mercato delle ricariche in mano a pochi operatori. Il disegno di legge propone anche importanti novità per il trasporto ferroviario regionale e l'organizzazione degli aeroporti minori, in particolare aumentando da 1 a 5 milioni la soglia di passeggeri che permette l’accesso a procedure semplificate.
Focus sulle novità per i professionisti: più flessibilità per le STP
Una delle misure più rilevanti del DDL Concorrenza 2025 per il mondo delle libere professioni è contenuta nell’art. 9, che interviene sul funzionamento delle società tra professionisti (STP), modificando la normativa di riferimento contenuta nella legge n. 183/2011. L’obiettivo è sciogliere le incertezze interpretative che, in questi anni, hanno limitato l’operatività delle STP e alimentato numerosi contenziosi interni agli Ordini professionali.
Secondo l’interpretazione più rigida, per essere iscritte nell’apposita sezione dell’Albo, le STP devono rispettare cumulativamente due requisiti: almeno due terzi dei soci devono essere professionisti, e questi devono detenere anche almeno due terzi del capitale sociale. Tuttavia, una parte della giurisprudenza ha accolto interpretazioni meno stringenti, ritenendo sufficiente che i soci professionisti detengano il controllo sostanziale delle decisioni societarie, anche se non in termini di maggioranza del capitale.
Il DDL 2025 risolve questo nodo prevedendo che sia sufficiente garantire ai soci professionisti la possibilità di determinare la maggioranza qualificata (due terzi) nelle deliberazioni o decisioni strategiche, in coerenza con le regole del modello societario adottato. Si fa così un passo avanti decisivo per incentivare l’adozione dello strumento societario anche tra i professionisti, ampliando le opportunità di crescita e collaborazione multidisciplinare, nel rispetto delle specificità di ciascuna professione.
Maggiori tutele per i consumatori e il mercato
Il terzo Capo del DDL introduce inoltre importanti misure in materia sanitaria e di tutela dei consumatori. Tra queste, spiccano nuove sanzioni a carico di professionisti che utilizzano in modo scorretto cosmetici o biocidi, nonché una più chiara distinzione tra le diverse categorie di prodotti soggette a regolamentazioni europee (cosmetici, biocidi e farmaci).
Tali modifiche intendono colmare le attuali lacune sanzionatorie, migliorare la sicurezza dei consumatori e garantire una concorrenza leale nel mercato dei prodotti per la cura della persona.
Infine, il DDL dedica attenzione anche al rafforzamento dell’ecosistema dell’innovazione attraverso il rilancio del trasferimento tecnologico.
In particolare, si prevede un nuovo assetto per la Fondazione Tech e Biomedical, cui saranno affidati fino a 250 milioni di euro per finanziare progetti strategici a supporto dell’interazione tra ricerca, università e imprese, promuovendo brevetti, spin-off e sinergie tra pubblico e privato.
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