Incentivi assunzioni ed esoneri contributivi

Esonero per parità di genere: scadenza domande il 30.4

La legge n. 162 del 5 novembre 2021  ha introdotto un'importante agevolazione per i datori di lavoro privati che ottengano la "Certificazione della parità di genere".

Questo incentivo si traduce in un esonero contributivo pari all'1% dei contributi previdenziali, con un limite massimo di 50.000 euro annui per beneficiario

La certificazione, conforme alla prassi UNI/PdR 125:2022, deve essere stata  rilasciata da organismi accreditati secondo il Regolamento (CE) n. 765/2008.

 Questa misura mira a promuovere l'equità di genere nei luoghi di lavoro, sostenendo le aziende che si impegnano a ridurre le disparità di trattamento tra uomini e donne.

Per usufruirne, i datori di lavoro  che hanno ottenuto la certificazione nel 2024 devono presentare domanda entro il 30 aprile  prossimo. 

La domanda prevede l'inserimento di informazioni dettagliate, tra cui dati aziendali, retribuzione media mensile globale stimata e identificativo del certificato. (vedi ulteriori dettagli ai paragrafi successivi )

INPS ha fornito le nuove istruzioni  con il messaggio 4479 del  30 dicembre 2024

Ricordiamo qui di seguito  come funziona. l'agevolazione e come si richiede.

Esonero contributivo con certificazione di parità: come fare domanda

Modalità di presentazione della domanda

I datori di lavoro privati devono:

  1. accedere al portale “Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)” disponibile sul sito ufficiale dell’INPS (www.inps.it).
  2. Selezionare l’anno di riferimento 2024 e 
  3. compilare il modulo telematico “SGRAVIO PAR_GEN”

ATTENZIONE Le domande devono essere inoltrate entro il 30 aprile 2025, ma è necessario che la certificazione sia stata rilasciata entro il 31 dicembre 2024.

Il modulo telematico richiede la compilazione di:

  • Dati identificativi del datore di lavoro: matricola e codice fiscale aziendale.
  • Retribuzione media mensile globale stimata: somma di tutte le retribuzioni medie erogate ai lavoratori nel periodo di validità della certificazione.
  • Aliquota datoriale media stimata: percentuale media dei contributi previdenziali dovuti.
  • Forza aziendale media stimata: numero medio di dipendenti durante il periodo di validità della certificazione.
  • Dettagli sulla certificazione: identificativo alfanumerico del certificato, data di emissione, periodo di validità e nome dell’organismo di certificazione accreditato.

Esonero contributivo con certificazione di parità: i documenti necessari

Per completare la domanda, il datore di lavoro deve possedere i seguenti documenti e informazioni:

  1. Copia della certificazione conforme alla prassi UNI/PdR 125:2022, rilasciata da un organismo accreditato ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008.
  2. Identificativo alfanumerico della certificazione e denominazione dell’organismo certificatore.
  3. Dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, in cui si attesta il possesso della certificazione valida.
  4. Dati retributivi e aziendali che comprendono
    • Dettaglio delle retribuzioni mensili globali medie relative al periodo di validità della certificazione.
    • Forza aziendale media stimata e aliquota datoriale.
    • Eventuali modifiche alla certificazione:

Se il certificato è stato modificato, indicare esclusivamente la data della prima emissione ancora in corso di validità.

Cosa succede dopo la presentazione della domanda

INPS  precisa che  le richieste rimangono nello stato “trasmessa” fino alla scadenza del termine di presentazione (30 aprile 2025). Successivamente, l’INPS eseguirà le verifiche di idoneità.

Le domande approvate saranno contrassegnate dallo stato “Accolta” e verrà comunicato l’importo dell’esonero.

ATTENZIONE In caso di risorse insufficienti, l’esonero potrà essere ridotto proporzionalmente, e lo stato sarà “Accolta parziale”.

L’esonero potrà essere fruito a partire dal primo mese di validità della certificazione e per tutta la durata della stessa.

È importante sottolineare  anche che l'agevolazione non è retroattiva e si applica solo ai periodi coperti dalla validità della certificazione. In caso di rinuncia o revoca della certificazione, l'azienda è tenuta a comunicarlo tempestivamente agli enti competenti.

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